Investimenti in Ricerca e Sviluppo
Investimenti in Ricerca e Sviluppo

Le industrie del futuro
Dobbiamo rafforzare la capacità produttiva perseguendo l’interesse privato senza recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana, in accordo ai principi della Costituzione.
La capacità delle imprese italiane sul mercato nei settori tradizionali come la moda, l’industria meccanica e l’agroalimentare, deve trasporsi nei nuovi settori economici ad alto valore aggiunto che nel prossimo futuro diventeranno determinanti.
È prioritario recuperare il distacco accumulato nel digitale, sviluppare ambiti relativamente nuovi come le biotecnologie o lo sviluppo di nuovi materiali, innovare con convinzione nell’ambito dell’elettronica e del software. Robotica, intelligenza artificiale, nanotecnologie, aerospazio e sistemi avanzati nell’industria medicale sono campi in cui concentrare investimenti in ricerca e sviluppo.
Tali settori sono quelli che possono garantire un ritorno alla
crescita, posti di lavoro a più alto reddito e un ritorno degli investimenti fatti in istruzione e ricerca.
La direzione verso la quale indirizzare le nuove attività economiche dovrà tenere conto delle condizioni sociali del paese, avendo ben presente che lo scopo ultimo dell’attività economica non è la produzione di beni e servizi fini a sé stessi ma è quello di assolvere alle necessità delle
persone e favorire il pieno sviluppo personale.
A questi principi è necessario aggiungere in modo esplicito che lo sviluppo dovrà essere sostenibile per l’ambiente nel lungo periodo e non precludere il godimento di risorse presenti ma non rinnovabili alle future generazioni. Va quindi incentivato lo sviluppo sostenibile delle industrie.
La promozione di nuove filiere industriali e di servizio, l’agevolazione della nascita di startup, soprattutto quando operano in settori vergini, sarà in grado di creare nuovi posti di lavoro che sostituiranno quelli oggi esistenti.