La politica in favore dei lavoratori autonomi: un fondo nazionale di garanzia
La politica in favore dei lavoratori autonomi: un fondo nazionale di garanzia

I giovani faticano a trovare un lavoro e, quando lo trovano, spesso sono costretti dal mercato ad aprire una partita iva anziché essere assunti con contratti collettivi di tipo subordinato, e ciò anche quando non era nei loro programmi intraprendere la strada del lavoro autonomo.
Le conseguenze sono catastrofiche in quanto questi giovani hanno pochissime tutele previdenziali, legali, assicurative: questo significa che non possono ottenere mutui e finanziamenti, spesso faticano anche ad ottenere un contratto di affitto, e di conseguenza risulta difficile fare progetti e pensare a farsi una famiglia.
Ecco allora che i genitori o addirittura i nonni, se possono permetterselo, devono fare da garanti per consentire loro l’acquisto di una casa o di ottenere un finanziamento.
Ma i problemi colpiscono anche le persone che decidono coraggiosamente di provare a fare impresa partendo da nuove idee: ecco allora che molti dei nuovi lavori (soprattutto digitali) non hanno codici ateco ad hoc e pertanto molti giovani talentuosi, pieni di idee innovative che potrebbero contribuire al rilancio del Paese, hanno difficoltà ad incasellarsi nel codice ateco corretto per la loro attività che viene rallentata e sopesso bloccata.
Io sono stato uno di questi giovani: come pensate che ci si possa sentire a lavorare 12 ore al giorno guadagnando poco e dovendo dipendere dalla famiglia?
Mi domandavo spesso quale futuro mi avrebbe atteso? E se mai avrei potuto sentirmi sereno da un punto di vista economico?
Il mio sogno è sempre stato quello di essere un giurista, e se non avessi avuto la passione avrei mollato dopo i primi mesi (come molti purtroppo fanno), pensai di trasferirmi all'estero e provai anche a lanciare alcune start up ma i problemi hanno sommerso i sogni e i progetti e tutto si è dovuto concludere per questioni burocratiche.
Come in molti altri campi, gli ultimi mesi di pandemia hanno aggravato le difficoltà dei lavoratori autonomi che si sono trovati senza tutele e con ristori risicati, non paragonabili alle tutele dei dipendenti che hanno avuto accesso alla cassa integrazione straordinara e comunque assolutamente insufficienti.
Stanti i fatti e alla luce del profondo cambiamento del mercato del lavoro, perchè si tarda nell'affrontare questo grave problema? Chi dovrebbe tutelare queste categorie? Ovviamente la politica che ha il compito di plegiferare affinchè tutte le categorie di lavoratori abbiano gli stessi diritti e le stesse tutele. Nessun cittadino deve sentirsi un peso della famiglia e/o della società.
Io credo che i primi due passi importanti da fare siano anzitutto la costituzione di un importante fondo di garanzia (nazionale o meglio ancora europeo) che funga, appunto, da garante per i lavoratori autonomi che vogliono accendere un mutuo od ottenere un prestito e che permetta quindi loro di vivere più serenamente costruendosi un futuro in Italia senza dover scegliere tra restare senza tutele oppure scappare all'estero.
In secondo luogo è necessario aggiornare - e soprattutto ampliare - i codici ateco per supportare le start up e le nuove imprese e dare l'opportunità a molte persone di tentare di fare impresa, questo aspetto è particolarmente urgente adesso perchè affronteremo dei mesi cruciali dove la ripartenza non sarà un ritorno alla "normalità" bensì dovremo inventare un nuovo mondo e dei nuovi lavori per rilanciare il Paese.